Ma cosa vuol dire esattamente peripatetico?
Vediamone la definizione che ne dà la Treccani:
peripatètico agg. e s. m. [dal latino peripateticus, greco «regiratanos», derivato di «Neginatos», propr. «la Passeggiata»: v. peripato] (pl. m. -ci). – 1. Nel linguaggio filosofico, appartenente o relativo alla scuola aristotelica, i cui membri s’intrattenevano a discutere nel Peripato: la filosofia, la dottrina peripatetica. Con valore di sostantivo, filosofo seguace di Aristotele: i peripatetici del 1º sec. a. C. 2. agg. Fuori dell’uso filosofia, che ha luogo, di cosa che avviene o si fa passeggiando (secondo il tradizionale accostamento con il verbo greco «passeggiare»): mio padre mi ha abituato a delle lezioni peripatetiche per le vie di Milano (Lucini); con significato analogo, anche la locuzione avverbiale alla peripatetica: facevo lezioni alla peripatetica (F. De Sanctis). • Avverbio peripateticaménte, non comune, in modo conforme alla filosofia aristotelica, o passeggiando per la strada: fare lezioni peripateticamente.
L’idea
Passiamo gran parte della giornata incollati davanti a un computer e staccare per sgranchirsi le gambe è una necessità sentita sempre più spesso da tanti di noi. Così ci siamo detti: e se provassimo ad invitare ricercatori, tecnologi, tecnici, visitatori o chiunque altro si occupi di ricerca qui in Area, a “passeggiare parlando di scienza” come i seguaci di Aristotele, i Peripatetici? La passeggiata, come mezzo per raccontare i temi su cui si sta lavorando, magari nella mezza stagione quando non fa troppo freddo o troppo caldo. A conti fatti nell’Area della ricerca di Pisa, tra la più grandi e fruibili del Cnr, è possibile disegnare un percorso abbastanza ampio, includendo anche le nostre piccole zone verdi. Gli esempi che ci hanno preceduto sono per altro illustri, come evidenzia la pagina del manifesto che abbiamo voluto riportare.
Raccontare agli altri spontaneamente può rappresentare un modo rilassato e piacevole sia per intensificare i contatti all’interno dell’Area, sia per mettere meglio a fuoco le nostre idee. Insomma, un “esercizio peripatetico” che coinvolga colleghi e colleghe, magari non esperti di ciò di cui ci occupiamo, ma incuriositi a sufficienza da starci ad ascoltare e magari farci qualche domanda.
L’idea può sembrare forse un po’ “bizzarra”, ma ci siamo detti: perché non provare?
Come funziona?
L’idea alla fine è semplice. E se l’idea è semplice anche la sua realizzazione lo deve essere. Se la proposta di passeggiare raccontando ad un gruppetto di persone interessate vi stuzzica quel tanto che basta per fare almeno una prova, la procedura che vi proponiamo è la seguente:
- (per il momento) mandate una mail a “luciano punto celi chiocciola cnr punto it” (lo scriviamo per esteso per evitare virus o altre amenità della rete), avendo cura di indicare il titolo e una breve descrizione di quel vorreste raccontare, nonché il giorno e l’ora della passeggiata che, per convenzione, facciamo partire sempre dalle bandiere, di fianco all’auditorium. Noi suggeriamo per praticità, di formare gruppi di 4-5 persone e chiacchierare per un tempo minimo di circa 10-15 minuti (equivalente a un giro dell’Area);
- dopo questo primo passaggio, la proposta verrà esposta sul sito, alla pagina passeggiate. A questo punto chi vorrà potrà partecipare liberamente o in alternativa ci si potrà recare last minute al punto di partenza indicato. Lasceremo alla sensibilità di tutti la decisione di ri-organizzarsi nel caso in cui la proposta selezionata dovesse ricevere un numero di adesioni molto alto.
Che ne dite, si prova?
Aspettiamo le vostre proposte
Luciano Celi (IPCF), Maddalena Pennisi (IGG) e Massimo Bernava (IPCF)
PS (notazione filologica): non prendete come epiteto dispregiativo l’essere “filosofi”: tutti gli scienziati lo sono stati fino almeno a prima della modernità, ed erano chiamati appunto “filosofi naturali”…